Questo luglio è molto caldo: 39 gradi, avvertiti 45!!
Vogliamo scappare dall’afa della città verso la montagna e ci dirigiamo con il nostro camper verso le Foreste Casentinesi nell’Appennino tosco romagnolo.
Sostiamo al parcheggio misto Passo della Calla (AR) SP 310 Stia, Coordinate GPS: 43.85957, 11.7445. E’ un grande parcheggio sotto al Monte Falco e Falterona prima del Rifugio la Capanna in località Fangacci verso i prati della Burraia.
Una volta piazzati la mattina dopo ci prepariamo con zaino, scarpe da ginnastica e acqua e saliamo in un sentiero davanti al parcheggio verso il monte Falterona fino ad un punto panoramico del Monte Falco a 1658 mt.
Dopo una breve camminata adatta anche per i bambini, ci troviamo sul tetto della Romagna e sul punto più alto delle Foreste Casentinesi: il monte Falco che segna il confine tra Emilia Romagna e Toscana. Lì troviamo una grande ed inaspettata sorpresa: le piante di mirtilli…non vi dico che scorpacciata!!!( attenzione solo dove è concesso)
Sulla terrazza vi è un panchina dove sedersi e godere della vista che si perde in lontananza, qui inoltre si trova la deviazione per il Monte Falterona 1654 mt, ma noi dobbiamo rientrare per il pranzo.
Al rientro una bella doccia e pranzo nel bosco di fronte al parcheggio. Pomeriggio al fresco in relax.
La domenica mattina dopo ci dirigiamo verso l’Eremo di Camaldoli. Parcheggiamo a 900 mt più in basso ma la camminata è piacevole perché immersa tra i boschi
Il Monastero venne edificato a partire dal 1046, quando nei pressi della chiesa i monaci costruirono un piccolo ospedale. Il complesso architettonico è composto dall’antico ospizio o foresteria, dalla chiesa e dal monastero.
Inoltre vi è un’Antica Farmacia dove è possibile acquistare i prodotti biologici dei Monaci Camaldolesi: creme cosmetiche per la cura del corpo, pomate alla calendula, all’arnica, ai propoli, ecc. e soprattutto (dal nostro punto di vista), creme da spalmare sul pane alla nocciola, alla gianduia e al latte.
Pranziamo con una meravigliosa schiacciata di Camaldoli ad un forno vicino all’Eremo.
Nel tardo pomeriggio rientriamo verso casa riproponendoci di tornare nuovamente per godere del fresco che queste foreste regalano.